top of page
  • Immagine del redattoreAngiolo Chicco Veroli

Parchi biosalutari




Mozione n. 76/2023

«È importante utilizzare le nostre aree verdi con cognizione, considerando i cambiamenti che la nostra società sta vivendo. L’ispirazione ci viene da un’indagine del Dr. Paolo Tanganelli, garante per gli anziani del Comune di Genova. Bilbao è stato il primo comune virtuoso a realizzare, nel 2019, due parchi pubblici attrezzati con giochi cognitivi e attrezzi ginnici per anziani per stimolarli da un punto di vista mentale, fisico e di socializzazione: un’ottima risposta dell’Amministrazione locale al progressivo invecchiamento della popolazione.

Tale modello è stato duplicato a Madrid, in Portogallo, a Londra, in Messico e in Cina, Hong Kong e Tokyo è già un must. In Italia, si distinguono Rende (CS) e Varese.

Luoghi dedicati all’integrazione sociale dove lo scambio tra generazioni può prosperare, progettati con attrezzature che favoriscono movimenti misurati, percorsi con punti di appoggio, aree ombreggiate con panchine, anche a cyclette, zone con giochi per stimolare la mente, dedicate alla socializzazione e alla pratica di discipline come il Taiji, raggiungibili e fruibili anche con sedia a rotelle, bastoni o tutori.

Genova può rispondere con sensibilità utilizzando i suoi molti bei parchi: il Parco di Villa Duchessa di Galliera a Voltri, la fascia di rispetto di Pra’, Villa Doria a Pegli, Villa Rossi a Sestri, Valletta Rio S. Pietro a Cornigliano, Villa Scassi a Sampierdarena, Villa Rosazza a Di Negro, l’Acquasola, Villa Croce fino ai Parchi di Nervi.

I dati esposti nella mozione confermano che i potenziali utilizzatori di tali servizi sono una quota rilevante della cittadinanza: occuparsi di essa, della qualità della vita dei nostri anziani è segno di sensibilità, di maturità sociale, di cura e costituisce un esempio virtuoso per la formazione delle giovani generazioni».

 

MOZIONE N. 76 / 2023

OGGETTO: “Realizzazione di parchi “biosalutari” - “nonni nipoti” a prevenzione dell’isolamento sociale e del degrado fisico e/o cognitivo dell’anziano”.


IL CONSIGLIO COMUNALE

PREMESSO CHE

da una disanima da parte del Garante dei diritti dagli anziani del Comune di Genova, le persone che nel nostro Comune hanno superato il sessantacinquesimo anno di età costituiscono oltre il 28% della popolazione metropolitana (approssimativamente, fra 150.000 e 170.000 individui). Fra questi, circa 38.000 sono gli “anziani soli a Genova” con una età superiore ai 75 anni (dato rilevato nell’annuario statistico del Comune di Genova). Si tratta del 38-40% dei soggetti di pari età che vanno a costituire una piccola cittadella “virtuale”. Come risulta da studi demografici, statistici e sanitari, la prevalenza di questo gruppo di “anziani”, in particolare la fascia over 85, vive solo, con una netta prevalenza di donne, in difficoltà economiche, psicologiche ed emotive. È stata riscontrata l’assenza di una rete amicale, di sostegno, di contatto con la realtà cittadina. Tale fenomeno è dovuto sia al crescente invecchiamento della popolazione italiana, sia ai progressivi cambiamenti familiari. È pressoché scomparsa la famiglia c.d. patriarcale, è in diminuzione – per diverse e numerose ragioni - la disponibilità familiare alla convivenza o all’aiuto per, fra le tante, abbandono del territorio, difficoltà economiche e lavorative.


PREMESSO ALTRESÌ CHE

Fra gli anziani si rileva un incremento esponenziale delle patologie cognitive. In Liguria sono circa 30.000 le persone affette da qualche forma di demenza, fra questi, circa 17.000 sono affetti da Malattia di Alzheimer, la forma più grave e meno curabile.A livello di sostegno per la categoria, fermo il riconoscimento alla città di molteplici azioni già in atto, si percepisce la necessità di individuare nuove modalità di aiuto volte alla prevenzione e, comunque, azioni ed iniziative protettive delle relazioni sociali, in grado di far fronte al decadimento cognitivo ostacolandolo e/o rallentandolo.


RILEVATO CHE

è scientificamente appurato, e ci si riserva di evidenziare i dati scientifici in una opportuna commissione, che l’abbandono e la solitudine comportano l’assenza di stimoli motori e cognitivi.L’isolamento sociale e, dunque, la solitudine, genera modifiche sostanziali a livello dei circuiti cerebrali. Ciò può scatenare paura e ipersensibilità agli stimoli esterni.

La mancanza di stimoli motori e fisici impatta sul volume di aree del cervello deputate all’apprendimento e alla memoria, aumentando del 26% le probabilità di andare incontro a decadimento cognitivo rispetto a coloro che hanno mantenuto nel corso degli anni relazioni sociali. In sostanza, l’isolamento sociale si associa ad un’atrofia di alcune zone cerebrali fondamentali per regolare le funzioni cognitive. Ciò provoca l’aumento e/o l’accelerazione delle malattie quali demenza, Alzheimer, Parkinson e depressione.

La mancanza di attività motoria aumenta il rischio di cadute, morbilità e mortalità.Ferma la valenza ed il valore del sentimento umano, è facilmente intuibile come tale fenomeno incida esponenzialmente sui costi sociali e sanitari, costi oggi difficilmente sostenibili anche a livello comunale.


CONSIDERATO CHE

il rallentamento del decadimento psicofisico dell’anziano può essere raggiunto (oltre ai noti interventi sanitari) rafforzando la rete sociale, gli stimoli sensoriali, motori e cognitivi è utile guardare quindi, come indicato anche dal Garante, alle opportunità offerte dai c.d. parchi “biosalutari” che rappresentano un reale strumento di prevenzione sociale al decadimento dell’anziano. In essi, anziani - e anche bambini - possono divertirsi e socializzare tra loro, attraverso l’utilizzo di percorsi sensoriali e ginnici, di giochi cognitivi e sensoriali installati all’uopo all’interno di alcuni parchi pubblici. Chioschi per confrontarsi, socializzare, leggere, dedicarsi al gioco degli scacchi, delle carte, solo per fare alcuni esempi.

Attrezzi ginnici dedicati permettono all’anziano di esercitare le proprie abilità psicomotorie. La realizzazione di bioparchi, chioschi/bistrot, incide sull'aspetto sociale spingendo l’anziano ad uscire di casa e fungono da importante elemento aggregante, valide strutture per rendere possibile lo scambio di libri e giochi cognitivi, di coppia o di gruppo.


CONSIDERATO INOLTRE CHE

i parchi “biosalutari” rappresentano, ad oggi, uno strumento a contenuto impatto economico e che può portare uno sgravio sui costi sociali e, indubbiamente, una soluzione rapida per restituire un primo livello di nuova integrazione sociale e, soprattutto, per rallentare il degrado fisico e/o cognitivo. Siffatti parchi possono rappresentare, altresì, un centro di incontro per “nonni e nipoti”, altro strumento utile per colmare la frattura sociale che si è creata tra le generazioni.

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA A

individuare aree all’interno di parchi pubblici cittadini quali, ad esempio, i parchi di Nervi, Villa Scassi, Villa Doria, ove realizzare aree “biosalutari” come sopra descritte, per gli anziani, per i nonni/nipoti e, comunque, aperte a tutti.Predisporre un avviso pubblico esplorativo per la raccolta di una “manifestazione di interesse” per la concessione di chioschi/bistrot, da realizzare all’interno di ogni area biosalutare, che rispecchi le caratteristiche sopra elencate.


Genova, 18 maggio 2023

Il Consigliere Comunale

Angiolo Veroli

(documento firmato digitalmente)

Comments


bottom of page